Relazione di Claudio Betetto, foto di Jacopo Verardo e Claudio Betetto
Premessa
Scrivo questa relazione all’inizio di un’estate che stenta a partire, per raccontare invece di una salita fatta in chiusura di una stagione più che prolifica: quella dell’Estate 2015. L’esplorazione delle Marmarole mi aveva portato anche in angoli remoti come la recondita Croda de Marchi dalla Val Vanedel, un luogo proprio da Salvadis, oppure a Luglio con Pola ero riuscito finalmente a salire la Croda Alta de Somprade.
Tuttavia mancava ancora all’appello la vetta più alta del raggruppamento, lo svettante Cimon del Froppa. Pola e Jacopo sono impegnati sugli Spalti ma decidono di prolungare il soggiorno in Cadore per un’altra notte: quale idea migliore se non salire il mitico Cimon del Froppa?
Loro bivaccano in tenda al Pian dei Buoi, sopra Lozzo di Cadore, dove il sottoscritto arriverà solo alle prime luci di una fresca mattinata: il termometro segna 4 gradi, l’Estate sta volgendo al termine. Ci spostiamo in auto al Rif. Baion da dove iniziamo a camminare.
Relazione
Partiamo dal Rif. Baion (1825m) e per sentiero CAI con tanto di passaggio attrezzato con cordino ci dirigiamo verso il Vallon del Froppa che saliamo fra mughi e verdi. L’alba ci sorprende quando siamo sulle prime ghiaie. Salita la prima parte del vallone imbocchiamo il canale sulla destra e per faticose ghiaie con 2 pezzi attrezzati (I grado) perveniamo in forcella Marmarole (2661m).
Qui siamo nel cuore delle Marmarole ma sul bordo orientale del Ramo Centrale del gruppo, vicino al sottogruppo del Ciastelin, si percepisce nell’aria una vibrazione particolare, quella che pochi altri luoghi sanno dare. Se lo stesso grado di isolamento lo riesco a trovare per esempi sugli Spalti di Toro, le Marmarole hanno quella grandezza, quella possanza che altrove manca. Per questo le ricerco, per questo le amo.
Dalla forcella Marmarole saliamo per poco verso forcella Froppa ma abbandoniamo il sentiero sulla dx per seguire una traccia. Scavalchiamo uno spigolo e saliamo a sx per salti di roccia (I+) fino in forcella Kugy (non segnata su carta). Sulla dx sopra di noi, il passo chiave: un saltino di III+ molto scomodo da salire in fessura (ch. con cordino). Proseguiamo lungo la spaccatura (III) a prese rovesce (ch.) fino alla sosta su 3 chiodi con cordoni. Continuiamo a sx in traverso di alcuni metri e poi saliamo il camino stretto (II) ma corto fino a sostare su un pulpito (tiro brevissimo, sosta su due chiodi lontani tra loro). Sono seduto a cavalcioni che recupero le corde e davanti a me si stagliano all’orizzonte Re e Regina dell’Oltrepiave, la coppia perfetta. Inizia da qui la parte più insidiosa: saliamo il canalino dietro al pulpito (I, p. II esposto) in cima del quale perveniamo ad un terrazzo largo con una sosta nuova (ch.+cordino). Poi un canale sul I grado con un p.II fino ad una forcellina. Il più è fatto: a dx in pochi metri siamo in cima, siamo sulla vetta del Cimon del Froppa!
Tira una bella arietta ma ci divertiamo a scrutare il panorama da tutte le possibili prospettive, foto di vetta e poi giunge il tanto odiato momento di girare i tacchi e andarsene.
In discesa disarrampichiamo e poi facciamo 2 doppie: dal pulpito alla sosta intermedia e poi fino in forcella Kugy.
Pola lamenta una certa indisponenza, così decidiamo di portarlo anche sulla Cresta degli Invalidi dove non ritrovo più il bigliettino lasciato due mesi prima tanto da pensare di essermi immaginato tutto…eh le Marmarole!
Scendiamo da dove siamo saliti e proprio per non farsi mancare nulla, ravaniamo per bene fra i mughi per ritrovare il sentiero CAI nella parte bassa del Vallon del Froppa. Infine al Baion ci reidratiamo con una buona bionda da mezzo.
Giornata spaziale!
Note
Salita non difficile tecnicamente anche se il passo di III+ risulta molto scomodo, ma con notevoli difficoltà d’ambiente e roccia che non si può sicuramente definire solida ma, si sa, sono queste le Marmarole!