Relazione e foto di Claudio Betetto
Il Pola ed io siamo reduci da una bellissima giornata di arrampicata al Passo Falzarego ma decidiamo che non siamo “sazi” e ci spostiamo in Marmarole. Piazzando la tenda nei pressi della casa alpina D. Savio, in località Tornede, riusciamo a partire molto presto da quota 1045m. La Croda Alta de Somprade (2646m) non è solo un modo per esplorare le Marmarole centrali iniziando da una cima facilmente accessibile ma, per noi costituisce un buon allenamento per la futura Via di Dogna al Montasio, Alpi Giulie. Si tratta infatti di una bella tirata da 1700m di dislivello ma con difficoltà molto contenute (max I+), concentrate solo nel tratto roccioso che permette di passare dai Lastoni delle Marmarole ai prati pensili della nostra montagna.
Per segnavia CAI raggiungiamo l’ ex rifugio Tiziano (2246m) con annesso bivacco in lamiera. Questo sentiero non mi ha particolarmente entusiasmato. Si svolge prima nella pecceta in piano poi, quasi subito si impenna e lascia spazio a faggi e più in alto mughi. Il terreno è disagevole in molti punti ma lo spettacolo che si apre dal bivacco in poi ripaga di ogni fatica.
Dal bivacco proseguiamo seguendo prima la traccia che porta in forc. Jau de la Tana poi, guidati da ometti. Si può comunquecamminare quasi ovunque, cercando di evitare le contropendenze. Ci portiamo man mano più vicini all’ anfiteatro roccioso a destra della Croda alta de Somprade e miriamo all’ evidente rampa che prosegue da dx a sx. Questa da lontano sembra essere molto difficile, invece nei fatti risulta poco più che elementare (I+). Usiamo comunque il casco perché una certa verticalità c’ è e la roccia non sempre è solidissima.
Arrampichiamo un po’ a caso ( max II evitabile) e sbuchiamo sui prati pensili proprio sotto la cima. Qui camminiamo ancora una buona mezzora e saliamo all’ evidente forcella sopra di noi: la vetta è quella a sx. Nel frattempo il tempo sta volgendo al brutto e una fitta coltre di nubi alte oscura il sole e molte basse perturbano la vista sulle valli, peraltro preferenziale vista la posizione centralissima e molto panoramica. Vediamo Reane e scriviamo ad alcuni amici che stanno lì nel caso vogliano aguzzare la vista per vederci. Complice un dolore ad un ginocchio non saliamo la Cima dei Camosci (2673m) ma scendiamo direttamente al bivacco. Qui ci rifocilliamo e incontriamo degli scout di Vicenza che ci dicono che andranno a fare la Strada San Marchi: complimenti!
Saremo a valle giusto in tempo per una birretta ad Auronzo.
Note: cima molto facile tecnicamente ma che richiede buona preparazione fisica per il dislivello di 1700m e lo sviluppo considerevole. Noiosa la parte fino al bivacco, entusiasmante e molto intuibile l’ ascesa vera e propria.
Complimenti, alcuni giorni fa’ sono salito al rif.Chiggiato e sono poi rientrato passando per il rif. Baion, le Marmarole sono tra i monti più selvaggi ed affascinanti che abbiamo a portata di mano, ancora bravi e un ciao.
Sono felice che qualcuno apprezzi le mitiche Marmarole. Assieme ai Monfalconi- Spalti di Toro sono il mio gruppo preferito. Saluti e buona montagna. Claudio