Vedi “La triade dei Monfalconi”
Relazione e foto a cura di Claudio Betetto e Jacopo Verardo.
E’ il più alto e possente della triade dei Monfalconi; io e Jacopo eravamo alla ricerca del sole e le previsioni una volta tanto sembravano più favorevoli in Oltrepiave che altrove, l’ occasione andava colta.
Partiamo dal rif. Pordenone(1249m) alle prime luci e risaliamo la Val Monfalcon di Cimoliana con lo sguardo sempre puntato in alto a sinistra dove, fra le nebbie sbucano le guglie dorate della Croda Cimoliana e di Cima Eva. Arrivati al bivio (1850m ca.) per l’ ex sentiero dismesso “Piero Taiariol”, deviamo a sinistra in direzione del Ciadinut di Cimoliana, una sorta di piccola valle pensile isolata dalla principale.
Prima fra i mughi, costeggiando anche la parete e poi per zolle erbose, prendiamo quota rapidamente entrando nel Ciadinut, risalendolo nella sua porzione sinistra. Il canale dell’ attacco si trova piuttosto in alto, è abbastanza logico e sale da sinistra a destra, al 2014 era segnalato con vernice rossa. Saliamo lo stesso per buoni 40-50m fino a raggiungere una spalla detritica. Dopo di questa vi è il passo chiave: un caminetto di circa 10m marcio e umido che impegna sul II abbondante. A destra troviamo un buon ancoraggio con cordino nuovo di pallino ottimo per un’ eventuale calata in doppia. Ci inerpichiamo così verso la vetta per cenge fino a trovarci in vista del forcellino che dà sul versante Cadore. Per raggiungerlo superiamo alcuni divertenti saltini rocciosi sul I e una fessura-caminetto di pochi metri sul I+. In forcella ci fermiamo estasiati per una manciata di minuti. Insistiamo sulla traccia a sinistra che per rocce rotte ci porta sotto l’ultimo caminetto alto poco meno di una decina di metri che impegnandoci sul II grado con rocce instabili ed esposte, ci porta sulla cima.
Qui ci fermiamo abbastanza e ne esploriamo il ramo meridionale, studiamo la conformazione degli Spalti di Toro da questa prospettiva preziosa e scattiamo qualche foto. Nubi innocue salgono da ogni versante e siamo praticamente accerchiati ma si dissolvono immediatamente creando visuali mozzafiato.
In discesa decidiamo di andare slegati e la corda resta nello zaino.
Ricongiuntici con il bivio per il sentiero dismesso Piero Taiariol ne seguiamo la traccia e pian piano risaliamo l’ arcigna gola che viene celata dalle nubi. Questa si stringe sempre più finchè dobbiamo superare un salto roccioso: io passerò a destra sfruttando una vecchia scala, Jacopo invece usa il vecchio cavo d’ acciaio con staffe sulla parete di sinistra. Da qui fino in forc. Cimoliana(2183m) si può parlare di vero e proprio sentiero spaccagambe, credo che la media fosse un passo in avanti e tre indietro. Dalla forcella divalliamo al Perugini immersi nella nebbia e dopo una breve sosta scendiamo al Pordenone dove una bella birra fresca ci ravviverà dopo i più di 1700m di dislivello. Ruggero ci chiederà: “ Non avete fatto il Campanile?”, noi risponderemo che è solo questione di tempo… nel mentre pensiamo già alla giornata seguente sulle Dolomiti di Sesto.
Per ulteriori foto di veda ” La triade dei Monfalconi”
Sitografia:
-www.vienormali.it