Relazione di Francesco Polazzo, foto di Jacopo Verardo.
6 aprile 2015.
Premessa
Il lunedì di Pasquetta, al posto di spendere la giornata tra cibo e bevande di vario genere, decidiamo di andare a fare un giro in Alpago. Le previsioni danno una giornata favolosa e temperature da pieno inverno, quindi propendiamo per un giro tra le creste innevate.
Descrizione
Posteggiamo l’auto nei pressi di malga Pian Lastre e imbocchiamo il sentiero CAI 926 diretto al rifugio Semenza. Appena questo esce dal bosco, alle pendici di Cima delle Vacche, calziamo i ramponi e proseguiamo sulla neve dura. Oltre al sottoscritto ci sono Jacopo Barbarossa e Leonardo (mio padre). Seguiamo il sentiero che fa un lungo traverso fino a trovare sulla nostra sinistra il vallone racchiuso tra il monte Cornor e Cima delle Vacche, che risaliamo fino a Forcella Cornor 2099m con pendenza notevole nell’ultimo tratto (45°). Dalla forcella seguiamo il crestone fino in cima al Monte Cornonr 2170m, prima cima della giornata, che ci regala una vista stupenda su tutto il gruppo del Cavallo, la pianura e riusciamo a scorgere il mare. Dopo una breve sosta, scendiamo ripercorrendo il crestone fino alla forcella e proseguiamo lungo la cresta in direzione del Monte Castelat. La cresta è in diversi punti affilata, ma mai difficile e richiede condizioni di neve stabili. Sempre più galvanizzati dalla bellezza dell’ambiente circostante e dalle condizioni super favorevoli arriviamo veloci in cima al Castelat 2208m. Il vento ha modellato la neve in modo tale da rendere la cima una sottile lama nevosa e vertiginosa. Proseguiamo lungo la cresta, ora in discesa, fino alla forcella quotata 2110m per poi risalire verso la cima del Guslon. La cresta è varia ed alterna tratti in cui si allarga a tratti in cui si assottiglia molto; poco sotto la vetta bisogna vincere dei gradini di roccia salda (I grado) che ci esaltano ancora di più (ci piace la sensazione dei ramponi sulla roccia), facendoci sognare vie di misto estreme alla Steve House. In questo tratto sorprendentemente troviamo degli inutili bulloni in acciaio, resti di spit piantati per non si sa quale motivo…le difficoltà non sono poi così estreme. Percorriamo gli ultimi metri della cresta ora molto larga e giungiamo alla croce di vetta del Guslon 2195m. La giornata è veramente superlativa, quindi ci fermiamo un’ora in cima a goderci il panorama e scambiando qualche parola con i numerosi scialpinisti che salgono e scendono. Dopo la meritata sosta scendiamo senza difficoltà e senza percorso obbligato lungo il canalone ovest fino a ricongiungerci, nei pressi di casera Pian dei Tac de Sora, con la strada forestale che seguiamo verso sud fino alla macchina. Dolce sorpresa: la malga Pian Grande è aperta. Quindi concludiamo la giornata con torta e birra.
Note conclusive
Giro per creste assolutamente spettacolare. Le condizioni da noi trovate erano eccezionali e la neve non ha mollato neanche scendendo dal Guslon (ore 12 e 30). Il dislivello complessivo in salita è di 1200 metri circa e il tempo da noi impiegato è stato di quasi 4 ore e mezza per arrivare in cima al Guslon. Utili ramponi e piccozza.