Relazione di Claudio Betetto, foto di Maria Grandesso e Claudio Betetto
Premessa
Quella del 2015 è stata una stagione Autunnale molto produttiva: tempo libero e meteo spettacolare hanno permesso alcune salite in condizioni ottime per il periodo, salite che mi hanno aperto gli orizzonti su quanto vasto e creativo può essere l’alpinismo. E’ bello inventare, pianificare e poi soffrire per portarsi a casa un itinerario tanto agognato.
Prima dei versanti Nord del Gran Vernel e dei Bureloni e della trasferta in Piemonte sulla Punta d’Ondezana e la Becca di Gay, mi sono concesso una giornata di tranquillità nel sole della splendida parete di Avostanis.
Siamo in 3: Maria, Riccardo (reduci dal corso roccia) e il sottoscritto; l’obiettivo è la facile e divertente via De Infanti. Saliti la sera prima con alcuni amici alla Casera Pramosio alta (1940m), brindiamo fino a tardi e poi ci addormentiamo ipnotizzati dal fuoco danzante. La mattina ci svegliamo di buon’ora e ci portiamo sotto le pareti che prendono già il sole. Siamo al 2 di Novembre ma sembra di essere in Settembre.
Relazione
L’attacco della via è nel settore di sx. All’inizio non c’è la sosta ma usiamo un buon spuntone. Saliamo una rampetta che punta legg. a dx e sopra 6-7m troviamo un anello.
1: Saliamo le scanalature, piegando legg. a sx sotto ad un camino (3b/c).
2: Saliamo il camino, facile e comodo nella prima parte poi stretto e scomodo (2 anelli cementati nel passaggio), usciamo a sx (anello con maglia rapida e clessidra vicina) e proseguiamo facendo sosta su cengia erbosa. (4a/b, p.4c nel camino)
3: Traversiamo a sx su cengia fin sotto un evidente camino-diedro da risalire prima dentro e poi fuori. La sosta è usciti dal camino legg. sulla sx. ( 4a poi sul III dopo l’uscita)
4: Traversiamo a dx (abetino) e poi su, seguendo uno spigolo verso una sosta inutile. Su dritti per terreno un po’ esposto, infine per loppe alla sosta su cengiona. (3c-4a)
Proseguiamo a dx per sentiero che in cengia ci porta brevemente in cima alla parete.
Visti i bagordi serali, Riccardo non è proprio in forma e facciamo un po’ di sosta ammirando il panorama che spazia dal Canin e Montasio in Giulie (si intravede l’amata Via di Dogna) ai giganti Austriaci passando per il Cogliàns, giusto vicino a noi. Sono lì che penso alla parete Nord e sogno salite future… Poi per sentiero che digrada verso Est, torniamo in casera.
Dopo un pranzo veloce passeremo il pomeriggio su qualche monotiro.
Giornata fantastica in ambiente superlativo e bellissima compagnia! Un grazie a Riccardo e Maria che mi hanno chiesto di partecipare a questa avventura.
Note
Salita fatta tutta in trad eccetto i due moschettaggi del tiro chiave, tuttavia visto la presenza degli anelli cementati è stata proposta la scala dell’arrampicata sportiva.
La roccia è superba e l’ambiente unico nel suo genere. Data l’esposizione a Sud pieno e la quota, la parete prende il sole dalla prima mattina fino al pomeriggio, anche in Novembre.