Rognosa d’Etiache – Punta Nord-Est 3371m

Relazione e foto di Matteo De Piccoli.

Introduzione

La Rognosa d’Etiache (da non confondere con l’omonima di Sestriere in Val Troncea), presenta due punte principali, la Nord-Est e la Sud-Ovest. Per giungere alle due cime gli itinerari sono decisamente differenti, soprattutto dal punto di vista alpinistico: per raggiungere la cima Sud-Ovest (3382m), quella principale, si devono infatti superare passaggi fino al IV grado su roccia abbastanza marcia; l’itinerario per la cima Nord-Est si svolge comunque in ambiente selvaggio, ma con difficoltà decisamente inferiori (le relazioni lette parlano di tratti di II grado).
Faccio un giro di chiamate e mi accordo con Alberto e Carlo, il primo già conosciuto nelle precedenti uscite, il secondo compagno di università. Diamo un’occhiata alle possibilità e ci decidiamo per la Rognosa: la cima sembra infatti poco frequentata e l’itinerario promette bene.

Descrizione della salita

Partiamo da Torino alla volta di Bardonecchia per insinuarci in Valle Stretta e quindi all’abitato di Rochemolles. Superato il lago (1978m) raggiungiamo il Rifugio Scarfiotti (2156m) e scambiamo due parole col rifugista che non è molto ottimista riguardo le nostre intenzioni: ci dice infatti che la strada è molto lunga assieme al dislivello, e ci invita a cambiare itinerario per qualcosa di più tranquillo… Salutiamo e partiamo per il nostro obiettivo. Seguiamo inizialmente il sentiero 729 fino a costeggiare la strada battuta, dopo aver superato la cascata imbocchiamo il sentiero glaceologico che tosto gira a sx (verso Nord) e ci imbattiamo in un pianoro da cui diparte il Vallone della Rognosa. Qui a distanza scorgiamo due escursionisti, gli unici che avremo modo di incontrare. Qui infatti lasciamo il sentiero che altrimenti ci riporterebbe al rifugio e saliamo lasciando sulla nostra sx il Bric del Mezzodì (2904 m), una lama di roccia che si stacca dal terreno in modo impressionante (la normale presenta passaggi di IV grado). Proseguiamo lungo un catino affrontandolo direttamente e una volta superato puntiamo dritti al Passo Rognosa (3018 m) che separa la Rognosa dalla cima dei Rocher Cornurs (3115 m), scorgendo ogni tanto qualche segno o ometto; la traccia da seguire fin qui è comunque evidente (circa 2 ore e mezza dal rifugio).
Lo scenario, superato il catino, è davvero impressionante: le pareti della Rognosa sembrano caderti addosso, l’effetto è impressionante e rimaniamo scossi da una vista tanto imponente.
Stimolati da un simile spettacolo ci lanciamo alla ricerca delle indicazioni che dovrebbero portarci verso l’itinerario corretto che imboccando una serie di canali porta verso la cima. Non trovando nula a intuito risaliamo le ghiaie che scendono dalle pendici della parete rocciosa puntando verso la parte sx della stessa prima del Passo: ci guardiamo intorno e l’unico punto di accesso sembra essere una cengia che pare abbastanza larga e comoda da cui speriamo di imboccare il giusto canale.
Superati due salti rocciosi (I+ o II+ a seconda di dove si sale) giungiamo alla cengia, piuttosto sporca e in pendenza. Qui ci guardiamo intorno senza trovare alcunchè ma piuttosto che scendere pensiamo di percorrere la cengia nella speranza di risalire la parete più a sinistra. Dopo qualche salto roccioso (I+ ma decisamente sporco) ginungiamo ad un canale segnato, alla base, da un bollino rosso!! L’abbiamo trovato, non senza difficoltà! Infatti questa “variante” si rivelerà in seguito essere il tratto più impegnativo della gita. Ormai il più è fatto, siamo ormai attorno ai 3000 metri e siamo carichi per arrivare in cima, nonostante il tempo: sta infatti peggiorando e rimaniamo immersi in una nuvola che ci scaricherà addosso ghiaccio misto a neve fino al ritorno alla base della parete.
Superiamo il sospirato canale, sporco ma molto bene appigliato (I/I+) e sbuchiamo sul tratto finale, una pietraia, in cui ricompaiono omini e qualche segno e senza ulteriori difficoltà giungiamo in vetta (5 h dal rifugio). Dalla guglia più a Sud si scorgono i chiodi necessari alla calata in doppia dalla punta Sud-Ovest (3382m), la più alta. Scendiamo per lo stesso itinerario ma questa volta seguiamo il tracciato giusto; imboccato il canale per un momento il cielo si apre e possiamo ammirare la stupenda cresta del Gros Peyron (3047m) e la mole della Pierre Menue (3505m). In discesa ci rendendiamo conto che all’andata avremmo dovuto tenerci più a sx, verso il colle: così facendo avremmo evitato la cengia e i vari traversi.
Arrivati al rifugio infreddoliti (nel frattempo nevischio e pioggia si sono fatti più consistenti) ci scaldiamo con meritati birra e genepi.

Note Finali

Le difficoltà principali della salita sono lunghezza del percorso (nonostante il dislivello non esagerato, sui 1200 metri) e la necessità di un buon occhio e intuito per individuare la traccia corretta. I passaggi obbligati su roccia non sono problematici, basta porre attenzione soprattutto in discesa perchè i canali sono sporchi ed è facile far cadere sassi. Cima che non sembra molto frequentata, non abbiamo incontrato un’anima. Senza errori e “varianti” il giro non necessita più di 7-8 ore. Utile il caschetto.

Salita del 22 settembre 2014.

La cascata vicino al rifugio Scarfiotti
La cascata vicino al rifugio Scarfiotti
Vista di Bric di Mezzodì e Rognosa dai prati
Vista di Bric di Mezzodì e Rognosa dai prati
L'incredibile Lama di pietra del Bric, un vero spettacolo
L’incredibile Lama di pietra del Bric, un vero spettacolo
Verso il Passo
Verso il Passo
La parete della Rognosa
La parete della Rognosa
Risalendo alla volta della cengia
Risalendo alla volta della cengia
Alla ricerca del canale
Alla ricerca del canale, Alberto sulla cengia
Il rifugio, la strada presa all'inizio e il percorso seguito.
Il rifugio, la strada presa all’inizio e il percorso seguito.
Sulla pietraia, siamo quasi in vetta
Sulla pietraia, siamo quasi in vetta
Vicino allo sperone più a Sud, il Torrione dove si effettua la calata dall cima Sud Ovest
Vicino allo sperone più a Sud, il Torrione dove si effettua la calata dall cima Sud Ovest
Gli speroni sulla cima Nord Est
Gli speroni sulla cima Nord Est
In vetta
In vetta
A sx del Passo Rognosa, tutto a dx, Cima de Rocher Cornurs, cresta del Gros Peyron e Pierre Menue tra le nuvole
A sx del Passo Rognosa, tutto a dx, Cima de Rocher Cornurs, cresta del Gros Peyron e Pierre Menue tra le nuvole
Passaggi nel canale
Passaggi nel canale
Sempre nel canale
Sempre nel canale
Sempre nel canale, in discesa
In discesa
La "cengia" presa in salita
La cengia presa in salita
Nelle ghiaie sotto la parete della Rognosa
Nelle ghiaie sotto la parete della Rognosa
In discesa, raggi sul Bric di Mezzodì
In discesa, raggi sul Bric di Mezzodì
Alberto, dietro di lui La rognosa e il Passo
Alberto, dietro di lui la Rognosa e il Passo.

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