Monte Seguret 2926m – Via dei Torrioni

Foto e relazione di Matteo De Piccoli

Premessa

Il Monte Seguret (2926m) è una cima situata in Alta Valle di Susa, a Nord di Oulx. Come il massiccio della Grand Hoche questa montagna è formata prevalentemente da roccia calcarea (unico esempio di roccia dolomitica in val di Susa), è infatti indicativa la presenza di pini mughi, non facili da individuare in territorio piemontese! Come in altre zone della Val di Susa anche qui in tempi recenti è stato costruito un forte (di Pramand), luogo oggetto di visite anche a causa della vicina “Galleria dei Saraceni”, un tunnel scavato dentro le pendici di questa montagna.
In questa zona io e Fulvio eravamo già stati per i fatti nostri, ma siamo sempre tornati a valle “a mani vuote”. L’idea principale sarebbe di fare un giro non troppo impegnativo, visto anche che dovremmo essere un bel numero di persone: trovo un possibile itinerario che permette di raggiungere la cima del Seguret da sud, a differenza della normale che sale dalla conca di cima del Vallonetto.

Descrizione della salita

Da Torino ci si inoltra in valle di Susa finchè prima di Oulx si seguono le indicazioni per il Forte di Pramand. Qui la strada bianca non è propriamente il massimo ma in qualche modo riusciamo ad arrivare all’attacco della salita, vicino al forte. Dobbiamo risalire dei pendii erbosi che ci porteranno alla base di un canale al cui inizio stazionano degli enormi gendarmi calcarei: l’ambiente è davvero suggestivo e capiamo il motivo del nome “Via dei Torrioni”; qui troviamo qualche bollino  che ci rassicura sulla correttezza del percorso scelto. Il canale rapidamente si allarga praticamente a imbuto e ci troviamo a risalire in una specie di catino, sporco e abbastanza ripido.
Qui il percorso va cercato a intuito, non si scorgono tracce o altri segni di passaggio. Tenendosi sulla sinistra si oltrepassa una piccola spalla e a questo punto si costeggia la montagna per un bel tratto in traverso; qui ci sono delle tracce che si perdono molto in fretta, per poi ricollegarsi ad altre più avanti sempre altrettanto labili. La strada va cercata un po’ a naso: dopo aver compiuto un buon tratto in traverso si deve riprendere a salire dritti per dritti verso la cima, se ne intuisce infatti la posizione. Si ritrova comunque un sentiero che porta nella larga e comoda cresta che superate un paio di anticime porterà alla cima vera principale, molto panoramica.
Da qui è visibile tutta la grande conca-vallata in cui sovrasta la più alta cima del Vallonetto (3222m), la giornata è stupenda e la vista spazia dalla bassa Val di Susa fino alla Rognosa d’Etiache, con uno splendido primo piano sul gruppo Grand Hoche – Clotesse e Delfinato.
Dopo un panino e una birra (accompagnati anche con dell’ottimo genepi)  riprendiamo la discesa. Si percorre la cresta per pochi minuti seguendo il sentiero 744, fino ad arrivare in testa ad un ghiaione che precipita direttamente nella suddetta conca ben prima del Colle dell’Argentera (2791). A parte una partenza con sassi un po’ troppo grossi il ghiaione ci fa rispamiare tempo e fatica, oltre a regalarci una buona dose di divertimento! Da qui si riprende il sentiero 539 che conduce al Ricovero Vin Vert (2544m) in cui ci fermiamo concedendoci un’ultima breve sosta. Si prosegue quindi sul sentiero che scende dalla conca e arriva alla strada del forte Pramand che riporterà poi al parcheggio. Si passa attraverso la lunga e bella galleria dei saraceni, necessaria la pila!

Note tecniche
Bellissimo itinerario in ambiente molto particolare e selvaggio, non presenta punti chiave particolari: solo in alcuni è necessario metter mani; nonostante ciò il terreno è abbastanza ripido, più che altro sporco, è necessario un passo sicuro e una buona capacità di orientamento per seguire il percorso corretto fino alla cima.
Dal parcheggio vicino al forte alla vetta abbiamo impiegato 4 ore, altrettante per il ritorno, meno impegnativo ma più lungo. Interessante la cresta che dal Seguret porta al Vallonetto: osservandola deve presentare qualche salto ma sembra essere percorribile, nonostante l’assenza di informazioni a riguardo, perlomeno in rete. Utile il caschetto.

Giro effettutao il 27 settembre 2014.

 

Dal parcheggio
Dal parcheggio
Salendo i prati iniziali. Dietro, il forte Pramand
Salendo i prati iniziali. Dietro, il forte Pramand
Le bastionate dolomitiche all'attacco della via
Le bastionate dolomitiche all’attacco della via
Passaggi sul canale
Finalmente si cambia terreno
Sempre lungo il canale, dietro il forte di Pramand e Oulx
Lungo il canale, dietro il forte di Pramand e Oulx
Tagliando in diagonale
Tagliando in diagonale
Si può facilmente immaginare il perchè di "Via dei Torrioni". Stupendo il gruppo Grand Hoche-Clotesse in secondo piano
Si può facilmente immaginare il perchè di “Via dei Torrioni”. Stupendo il gruppo Grand Hoche-Clotesse in secondo piano
Sui pendii finali, alle spalle lo Chaberton
Sulle ghiaie sottostanti la cresta
Sculture di pietra
Sculture di pietra
Gruppo Grand Hoche-Clotesse, sulla destra in secondo piano il delfinato
Tutto a sinistra lo Chebarton, proseguendo gruppo Grand Hoche-Clotesse, sulla destra in secondo piano il delfinato
La bassa val Susa
Bassa val Susa
La cresta finale
La cresta finale
In vetta!
In vetta!
Guardando verso il Delfinato
Guardando verso il Delfinato
Pierre Menue a sx e Rognosa d'Etiache a dx
Pierre Menue a sx e Rognosa d’Etiache a dx
Scendendo il ghiaione
Scendendo il ghiaione
Stelle alpine!
Stelle alpine
Cresta "Sud" di Cima del Vallonetto
Cresta “Sud” di Cima del Vallonetto
Da sx a dx Cima del Vallonetto e Seguret
Da sx a dx Cima del Vallonetto e Seguret
In secondo piano il Seguret e il ghiaione appena sceso
In secondo piano il Seguret e il ghiaione appena sceso
L'incredibile mole del Seguret, con le immense caverne visibili dalla strada che porta alla Galleria dei Saraceni
L’imponente mole del Seguret, con le immense caverne visibili dalla strada che porta alla Galleria dei Saraceni

2 Risposte a “Monte Seguret 2926m – Via dei Torrioni”

  1. vi invidio perché ho scritto questo percorso 36 anni fa e avevo 30 anni!!! Bravi Rosanna Carnisio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *