Monfalcon di Cimoliana 2450m – Fra camini angusti e pietre volanti

Vedi ” La Triade dei Monfalconi”

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Il Monfalcon di Cimoliana illuminato dalle prime luci con il biv. Marchi-Granzotto in primo piano
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Monfalcon di Cimoliana a sinistra, Monfalcon di Forni a destra
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Il Monfalcon di Cimoliana con la sua possenza, visto da Cima Veronica

Relazione e foto di Claudio Betetto con il prezioso supporto fotografico di Andrea Giaretta.

Solitamente in questo antro ricco di storie, raccogliamo le nostre esperienze per singola avventura, ovvero incorporiamo in un’ unica relazione anche più cime o itinerari, come fosse, appunto, una storia. Questa volta però farò un’ eccezione perché voglio riservare uno spazio proprio ad ognuno dei tre Monfalconi ( si veda “La Triade”).

In realtà infatti noi arriviamo dalla cima Veronica, siamo Andrea Giaretta, istruttore CAI della sezione di Venezia, ed io. Saliti alla Forc. del Leone(2290m), partendo dal biv. Marchi-Granzotto (2170m), bisogna rivolgersi a destra e assecondare la cengia che corre sotto al magico portale scolpito nella roccia. Il canale da seguire è il primo, con masso incastrato all’ imbocco.

Io decido subito di darmi al III grado, forse inferiore e supero il suddetto masso con movimento poco atletico; Andrea invece passa sotto ad un secondo masso posto a destra annullando il passaggio. Seguono alcune rocce rotte (strano da queste parti…) e poi incontriamo un saltino roccioso di II grado il quale ci permette di addentrarci nel canale di destra. Lo risaliamo. Superiamo un primo saltino e poi un masso incastrato un po’ più ostico (II e poi III) sopra al quale vi è un cordino per eventuale calata in doppia. Avendo cura di proseguire uno alla volta passiamo carponi,  sotto ad un primo masso e ci si aprono due alternative: camino-canale strettissimo a destra, paretina gradonata a sinistra, optiamo per quest’ ultima. Superiamo il salto alto circa una decina di metri e ci ritroviamo su un intaglio molto stretto (II prevalente con passi di III). Questa prima parte è molto rischiosa soprattutto per il pietrame mobile, sono tuttavia presenti punti in cui ripararsi finchè il compagno avanza.

Il Jarret decide che vuole farmi rosicare e attacca una fessura sulla destra che inizialmente sostiene essere di III ed invece si rivelerà ben più tosta ma la supera con disinvoltura e punta in cima, io comune mortale proseguo per la normale. Scendo un canalino di sfasciumi e risalgo la parete di destra che impegna sul I+ con passi di II. Seguo i preziosi ometti eretti pochi giorni fa da Denis ed imbocco un canale dove mi tengo sulla destra su rocce “solide” ma con ghiaino e passando sotto ad un masso incastrato mi isso con movimento di forza sopra lo stesso ( I-II nel canale, p.II+ dietro al masso). Per facili rocce raggiungo la cima.

Che bellezza finalmente sul Monfalcon di Cimoliana, è un sogno che si avvera!! Ci godiamo la vista da questa posizione centralissima con vista particolare sui Monfalconi ma in breve arriva il momento di scendere anche perché vogliamo combinare qualcosa sulla Cresta del Leone. Ritorniamo così sui nostri passi, scendendo in versante Ciadin di Cimoliana e non d’ Arade come relazionato da Visentini, percorrendo però quello strettissimo canale che avevamo scartato in salita preferendo la paretina gradonata. La corda resterà nello zaino.

Una volta tornati alla base ci dirigiamo verso la Cresta del Leone…

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Leggiamoci un pò la relazione…
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In forc. del Leone con il portale ben visibile
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Lungo la cengia
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Spaccata lungo il canale
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Attenzione alle pietre!!
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Risaliamo la paretina gradonata di sinistra
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Sulle ghiaie finali, dietro si scorge il Rif. Padova
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Il foro che si scorge anche, a sinistra, risalendo il Ciadin di Toro
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In vetta con la Veronica, punta Koegel, cima d’ Arade e Monfalcon di Montanaia dietro di noi
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In discesa prendiamo il canale più stretto

Per ulteriori foto vedi “La Triade dei Monfalconi”

Bibliografia:

Dolomiti d’ Oltrepiave, L.V.

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