Cima Busazza 3326m – Couloir Iperbanana

Una visione d'insieme della parete Nord con Iperbanana ben visibile al centro
Una visione d’insieme della parete Nord della Busazza dal Sentiero della Pace. Iperbanana è ben visibile al centro

Salita del 11/12/16

Relazione e foto di Claudio Betetto

Premessa

E’ Dicembre e mi trovo a passare qualche giorno nel paesino di Ponte di Legno, al confine fra il Trentino e la Lombardia. Non ho mai avuto il privilegio di addentrarmi nel gruppo dell’Adamello e sarebbe anche ora di provarci, così dopo un giro di ricognizione sopra il Passo Tonale, decido per il Pfeiffer-Reif, anche chiamato Iperbanana, sulla Nord di Cima Busazza (3326m).

Relazione

Supero il Passo del Tonale e prendo una stradina che stacca sulla dx. Parcheggiata l’auto (1850m ca.), imbocco il Sentiero della Pace in direzione Alveo del Lago Presena (2184m). Il sentiero è molto ghiacciato e la situazione promette benone.

Una volta raggiunto l’ex invaso, decido di seguire la dorsale sulla sx: qui però man mano la neve si fa sempre più inconsistente fino a diventare una costante di buchi, in concomitanza dei massi sottostanti. Qualche piccolo lastroncino mi dà qualche pensiero, soprattutto in vista della parte alta.

Traverso lungamente e penosamente a dx credendoci e stringendo i denti. Risalgo la crestina, seguendo la neve spazzata dal vento e mi porto sotto ai grossi seracchi della Vedretta Busazza Occidentale. Qui lo spettacolo è indescrivibile ma la mente volge al ripido e le gambe iniziano a macinare metri lungo il conoide d’accesso al couloir. Sono su un mega lastrone da vento che pur dandomi fiducia non rappresenta una certezza, così mi tengo sul suo estremo bordo destro fino a raggiungere la goulottina d’accesso ad Iperbanana.

Qui si inizia a fare sul serio: una piccola terminale da superare senza cascarci dentro e poi ghiaccio e misto divertenti  (70°). Superata la goulotte salgo su neve accettabile lungo il canale che via via si fa più ripido, toccando i 55° nella parte alta quando emergono roccette. Qui viene il bello: i ramponi grattano bene e facciamoli grattare!!! In alto piego a dx con passaggi su roccia valutabili sul II+/M e giungo in cresta dove una cornice poco rassicurante mi fa desistere dal proseguire verso la cima effettiva.

Mi siedo a contemplare ciò che mi circonda: lì in fondo gli sconfinati campi di neve dell’Adamello, davanti a me il ghiacciaio del Gabbiolo, bellissimo e imponente dietro al quale si staglia la Presanella.

Sono stretto coi tempi, non posso permettermi molto riposo, inoltre tutto all’improvviso si alza un bel vento. Appena inizio a disarrampicare con le piccozze sulla neve, mi finisce tutto negli occhi e non vedo più nulla. Sono costretto ad estrarre la corda e fare una doppia nella parte alta (cordone lasciato). Poi disarrampico un breve tratto e batto un chiodo a lama lungo che mi permette di fare una seconda doppia sul tratto di roccette insidiose. Una volta giunto sulla neve, seppur ripida, sono tranquillo. Disarrampico anche la goulotte e ritorno sui miei passi.

La Natura mi riserva lo spettacolo maggiore al tramonto, quando il cielo sopra l’alta Val Presena si tinge di rosa, l’atmosfera è surreale e starei ore ad ascoltare quel silenzio….ma comunque è una grande gioia tornare a valle.

Note

Difficoltà: AD+/M (55° su neve, breve goulotte a 70°).

Cordone e chiodo lasciati.

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