Camino Carugati e Diedri Sandi – Rocca Pendice

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In sosta dopo il primo tiro

Salita di Francesco Lazari e Claudio Betetto

Relazione di Claudio Betetto

Premessa

Dopo lo Spigolo Barbiero è la volta della Carugati. Decidiamo di salirla in TRAD salvo due moschettaggi  nei passi chiave del 1° e 5° tiro, pertanto pur essendo la via attrezzata a resinati lungo i tiri e a cementati alle soste, il grado è dato in scala alpinistica.

Relazione

Dal parcheggio della falesia di Rocca Pendice seguiamo il sentierino e al cartello prendiamo l’ampia ed evidente traccia a sx. Insistiamo e superiamo il paretone. L’attacco è in concomitanza di un camino con i primi metri muschiosi, in alto a dx una targa dedicata a Berti.

  1. Quasi tutto in camino. Iniziamo salendo una rampetta di III, poi in camino (IV con p. IV+ verso la fine). Poco dopo la metà c’è un sasso incastrato in fessura, utile per assicurarsi con cordino. Sosta su terrazzino2
  2. La via originaria traversa a sx di 2-3m ma seguiamo la variante più ripetuta e miriamo all’albero sopra la sosta e poi a sx in spaccata. Poi su dritti alla sosta seguente sotto alcune placche appoggiate (IV all’inizio poi III).
  3. Saliamo le placche appoggiate e sostiamo a sx. (III+ delicato, 1CL).
  4. Su dritti per placca con spuntoni. In alto pieghiamo a sx e superiamo uno spigoletto. Dopo pochi metri sostiamo sotto un gran diedro a dx e alcune placche appoggiate a sx (III all’inizio, poi IV/IV+ per aggirare lo spigolo).
  5. Forse il più bello: saliamo il diedro con fantastico passo in Dulfer, poi usiamo alcuni grossi buchi a dx e dopo un leggero strapiombo raggiungiamo la scomoda sosta (IV e IV+ con passo di V per superare lo strapiombo, qui usato il resinato, possibilità di assicurarsi su due alberi, 1CL).
  6. Continuiamo lungo il diedro fino in uscita sul muretto a secco della cima di Rocca Pendice ( IV, poi III).

Salita fantastica e neppure troppo breve. Siamo ancora carichi così, come sempre, decidiamo di scendere sulle Numerate a farci qualche monotiro. La fatica è ripagata da un tramonto che infuoca le pareti trachitiche della falesia di un color rosso talmente acceso da sembrare irreale. Ovviamente non mancherà la birra da mezzo giù a Teolo.

Note

Il 2° ed il 3° tiro sono accorpabili anche con una corda da 60, tuttavia è più comodo tenerli divisi.

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Il primo tiro con l’evidente e spettacolare diedro
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Francesco in ripartenza sul II tiro
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L’attacco appoggiato ma molto liscio del III tiro
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Francesco sul IV tiro
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In sosta dopo il V tiro, il più bello, tutto in diedro
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Mentre sono in sosta ripenso alle righe di Gian Piero Motti quando descrive i suoi pensieri di fronte alle formiche che camminano sulla parete mentre aspetta il compagno. Qui si tratta di una cimice ma poco cambia. La tranquillità è totale, i pensieri volano
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Francesco riparte sull’ultimo tiro, il primo tratto è esaltante
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Tramonto dalla cresta alta delle Numerate

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