Anello delle Cime Postegae 2358m – Camminando sulla Luna

Relazione e foto di Jacopo Verardo.

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Cime Postegae da Casera Bregolina Piccola.
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Cime Postegae dal Monte Ferarra.
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Cime Postegae e Torri Postegae dalla Val di Guerra.

Introduzione

L’infinito interesse verso il gruppo del Pramaggiore, di cui queste cime fanno parte, ha fatto si che nell’agosto 2014 Pola ed io decidessimo di percorrerlo. A noi si sono aggiunti poi anche Leonardo (Salvadi ad honorem), Claudio (amico dei Polazzos), Lucia (mia madre) e Fabio (ragazzo dall’infinito amore per la natura). Quasi una gita sociale!

Le Cime Postegae sono composte da tre quote principali e, assieme alle Torri Postegae e a Cima Cadin sono poste nel nodo centrale del gruppo del Pramaggiore, tra quest’ultimo e il Monte Ferrara, con cui il nodo stesso si chiude. Presentano un’alta parete dolomitica sul lato Val Pezzeda (Sud), mentre divallano più dolcemente verso la Val Postegae (Nord). È un anello che negli ultimi anni è abbastanza frequentato grazie alla sua presenza nelle guide di Sentieri Natura, mentre anni fa era meno gettonato ed era stato proposto in primis da Sergio Fradeloni nel suo Dolomiti di Sinistra Piave. Resta comunque un anello selvaggio con qualche incognita.

Relazione

Partiamo al fresco di una mattina di agosto dal parcheggio sotto il Rifugio Pordenone a quota 1163m, imboccando la solita strada forestale che conduce nell’infinito Pian Meluzzo. Alla metà circa di questo svoltiamo a destra al bivio per Forcella Pramaggiore/Passo del Mus, proseguendo su pista forestale (sentiero CAI 362) infilando la Val Postegae. La pista si restringe sempre più fino a diventare sentiero e quota 1290m circa incontriamo il bivio per il Passo Pramaggiore, primo obiettivo di giornata. Per tale valico un tempo passava il sentiero CAI 387, ora dismesso; quindi anche il bivio ora non è più segnalato. È facilmente riconoscibile: quando il sentiero 362 si restringere un poco e passa a pochi metri dal greto del torrente a quota 1290m circa, dal lato opposto del torrente si intravvede una traccia e degli evidenti ometti. Quello è l’ex-387! Pochi metri oltre il torrente e si incontra anche il vecchio cartello del CAI (l’unico sopravvissuto alla rivoluzione del Parco…) che indica anche i tempi di percorrenza. La traccia è ben evidente, così come i vecchi segnavia, e pulita dalla vegetazione. Vi sono anche dei nuovi bolli rossi. Il sentiero molto piacevole, prima si addentra in un bel bosco misto, per poi uscire poco alla volta tra la tipica rada vegetazione d’alta montagna. Il Passo Pramaggiore è sempre ben visibile davanti a noi, non si può sbagliare. In ultimo attraversa un catino in cui troviamo un enorme nevaio, per poi inerpicarsi ripido sulle ghiaie finali. In un paio d’ore siamo al Passo…un luogo da favola! Sopra di noi la Croda Pramaggiore imponente ci sorveglia. Proseguiamo solcando la cresta sabbiosa alla nostra destra (Ovest); seguendo il filo di cresta e gli ometti giungiamo in breve su Cima Cadin, per la quale in ultimo si deve salire un breve canalino di ghiaie. Fino a qui tutto molto ripido dal Passo. Breve sosta e poi ripartiamo tra la nebbia che un po’ ci impensierisce…non è il luogo adatto ad un tempo simile, ci vuole occhio attento. Ci caliamo ripidamente per prati verso il grande cadin erboso a Sud-Ovest della cima (che prende il nome dal cadin stesso), in modo da evitare dei gendarmi di cresta, e puntiamo decisamente alla Forcella Postegae 2163m evidente alla nostra destra. Vi giungiamo attraversando in costa i verdi prati per labile traccia. Incredibile l’atmosfera che ci avvolge: la sottile nebbia e la fine sabbia che ricopre questa forcella ci catapultano con la mente a paesaggi lunari.

La strada è ancora lunga. Proseguiamo seguendo il filo di cresta prima, e la traccia ben marcata poi che ci porta a fare un paio di “dentro e fuori” tra gendarmi di cresta. Poi la traccia si sposta sulla sinistra seguendo una cengetta detritica un poco esposta, che poi porta ad una ripida risalita su prato verso destra fino a prendere il crinale erboso. Esce a tratti il sole e intravvediamo le Cime Postegae. Rassicurati, proseguiamo: detto crinale si raccorda con quello principale, che ancora un poco ripidamente ci porta in cima. Lo splendido panorama è offuscato da nuvoloni densi, ma siamo comunque soddisfatti. L’atmosfera è comunque affascinante. Firmiamo il libro portato in vetta da gente del CAI di Pordenone e proseguiamo. Seguiamo il crinale sabbioso, fino a pervenire pochi metri sotto l’insellatura che precede le misteriose Torri Postegae. Ora scendiamo definitivamente sulla sinistra seguendo un altro costone sabbioso, e poi a ampie svolte si attraversa un versante tormentato e marcio (ometti e qualche vecchio bollo rosso), fino a discendere una pala erbosa con macchie di mughi che in poco ci conduce ad una forcella. Qui un bollo su un masso ci indica di imboccare il canalone detritico sottostante, che inizialmente grossolano, poi più comodo, ci porta nel canalone della Forcella Sciol de Mont. Di qui facilmente puntiamo dritti a Nord, attraversando grandi nevai, fino a imboccare il CAI 370 e di li al parcheggio.

Note conclusive

Questo è un anello di grande respiro, in un ambiente meraviglioso e assolutamente incontaminato! È probabilmente l’anello più bello dell’Oltre Piave. Merita assolutamente! Le difficoltà sono solo d’orientamento, quindi è per escursionisti esperti: gli unici segnavia sono gli ometti. Sconsigliabile in caso di nebbia…predichiamo bene e razzoliamo male noi del Landre… Dislivello di 1400m o qualcosa di più, 7 ore per il giro.

22 agosto 2014.

Bibliografia

Sergio Fradeloni, Dolomiti di Sinistra Piave;

Pecile e S. Tubaro, I sentieri del vento (Sentieri Natura).

Postegae 01
Cima Stalla, imponente, sorveglia la Val Meluzzo.
Postegae 02
Spalti di Toro dalla Val Postegae.
Postegae 03
Dopo l’enorme nevaio in alta Val Postegae.
Postegae 04
In prossimità del Passo Pramaggiore.
Postegae 05
Passo Pramaggiore nella nebbia.
Postegae 06
Ultimo canalino di ghiaie prima della Cima Cadin.
Postegae 11
Cima Cadin.
Postegae 07
Il cadin di Cima Cadin…laggiù i pascoli di Casera Bregolina Grande e le Postegae tutto a destra.
Postegae 12
In discesa verso Forcella Postegae.
Postegae 13
Forcella Postegae…paesaggio lunare!
Postegae 14
Gli slalom tra i gendarmi di cresta.
Postegae 15
In vista delle Cime Postegae.
Postegae 16
Cime Postegae.
Postegae 17
Qualche breve e facile passo esposto, probabilmente evitabile.
Postegae 18
Autoscatto in Cima Postegae.
Postegae 19
Passeggiando sulla Luna…
Postegae 20
Le affascinanti Torri Postegae.
Postegae 21
In discesa verso Forcella Sciol de Mont.
Postegae 22
Poi giù nel canalone di grossi detriti…
Postegae 23
…in cui incontriamo pittoreschi nevai.

2 Risposte a “Anello delle Cime Postegae 2358m – Camminando sulla Luna”

  1. Salve a tutti. Fatto nell’altro senso un sacco di anni fa. E chi mi ha fatto compagnia fino al ghiaione? Stanco e Altamura! già ben anziani. Col zaino da bivacco fino al rifugio pramaggiore. E si puo evitare certi passi senza problemi. Ma sulla foto della cima Cadin non vedo più la campana??? Un bel “site” il vostro, bravi, anche se non farei il terzo delle normali…

  2. Salve!
    In Cima Cadin non abbiamo mai visto una campana. In che anni era presente?
    Grazie della testimonianza 🙂

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